Caro lettore, cara lettrice, andiamo dritti al punto perché, se sei qui, con ogni probabilità, hai bisogno di una guida ricca di pragmatismo. Magari, mentre scorri tra pagine e pagine alla ricerca di qualche consiglio da 110 e Lode, stai cercando (o sperando) di trasformare le semplici chat su WhatsApp in uno strumento di lead generation.
E diciamocelo senza remore: hai ragione. Ragione da vendere. In un mondo sempre più connesso, stressato e confuso in cui la soglia di attenzione è via via più bassa, e-mail e form tradizionali possono sembrare lunghi e complicati. Ma WhatsApp – coi suoi tassi di apertura folli e la facilità d’uso praticamente universale, di cui abbiamo già parlato ampiamente negli articoli del nostro blog – si candida come il miglior canale per raccogliere dati, fidelizzare i clienti e, soprattutto, generare lead di qualità.
Per fare ciò abbiamo scritto una guida. Il tutto, condito da esempi reali, consigli tattici e un occhio di riguardo all’automazione e all’AI (perché, sì, i chatbot possono darti una marcia in più). Ah, e se stai pensando al Black Friday o ad altre vendite stagionali, occhio a come PingUp può aiutarti a fare il salto di qualità.
Sei pronto? Let’s go!
CRM WhatsApp: la base di partenza per gestire i dati
Che senso ha raccogliere decine (o centinaia) di lead via WhatsApp se poi li sparpagli su mille fogli Excel, post-it digitali o, peggio, se te li dimentichi?
Smettila di perdere energie in un sistema che non ti porta da nessuna parte. Il primo step del tuo piano di WhatsApp marketing permette di collegare la chat a un CRM.
In quest’ultimo ogni nuovo contatto viene automaticamente (o semi automaticamente) aggiunto a un database, a sua volta arricchito con informazioni aggiuntive utili alla lead generation.
Integrazione con le WhatsApp Business API
Se stai usando l’app WhatsApp Business “standard” che hai scaricato e configurato in mezzo minuto, be’, potresti gestire al massimo qualche regola di risposta rapida, una rubrica base e poco più. Ma le vere potenzialità emergono attivando le WhatsApp Business API (tramite un provider come PingUp o simili). Così puoi: A) condividere l’account WhatsApp su più operatori; B) personalizzare i messaggi “template” (ad esempio, inviare un reminder se il contatto abbandona il carrello); C) legare tutto a un CRM e impostare i flussi di automazione (troppo comodo se hai molte richieste nei periodi caldi).
I vantaggi sono molteplici, ma noi vogliamo riassumerli in 4 parole.
- TRACCIABILITÀ.
- PROFILAZIONE.
- FOLLOW-UP STRUTTURATI.
- REPORT E KPI.
Tutto bello, ma come faccio a convincere gli utenti a lasciare i loro dati su WhatsApp? – potresti chiedere.
Eccoci al punto successivo…
La chiave per spingere la raccolta dati su WhatsApp? Il marketing conversazionale
Aprire una chat con un utente e rifilargli un questionario lungo quanto la Commedia dantesca? No, grazie. Devi in primis affidarti al concetto di marketing conversazionale: conversare con i potenziali clienti in modo naturale, “a step” potremmo dire, in maniera tale che si sentano coinvolti e non abbiano la percezione di compilare un form infinito.
L’idea è semplice ma a suo modo brillante: invece di presentare un unico blocco di domande costruisci una chat interattiva che fa emergere le informazioni un poco alla volta.
Facciamo un esempio pratico…
- L’utente scrive “ciao, vorrei info sul vostro abbonamento mensile”.
- L’operatore o il chatbot risponde in tempi record: “certo! Ti va di dirmi come ti chiami? Così possiamo personalizzare al meglio la consulenza?”.
- U: “mi chiamo Marco”.
- C: perfetto, Marco. E di solito, di quale servizio hai più bisogno? Marketing, e-commerce o formazione?”.
- U: “marketing”.
- Chatbot: “ottimo, quindi posso consigliarti il piano base da 49 €/mese, ma volendo c’è anche il piano premium. Ti va di lasciare la tua e-mail, così ti mando i dettagli e qualche esempio di case study?”.
Bingo! In pochi scambi, hai ottenuto nome, preferenza e indirizzo e-mail (oltre al numero WhatsApp su cui stai parlando). Minimal invasiveness, maximum engagement. Ecco la magia del marketing conversazionale.
Il marketing conversazionale facilità i tassi di risposta su WhatsApp per almeno tre motivi. A) Gli utenti su WhatsApp sono abituati a chat veloci e rispondono in media entro pochi minuti. Inoltre, B) anche se c’è un chatbot, se ben impostato, l’utente si sente ascoltato. E infine, dulcis in fundo, C) non devi chiudere e riaprire finestre fino all’esasperazione come succede con i form web. È tutto nel flusso di conversazione.
Strategie di acquisizione clienti: come spingere le persone a chattare con te
Fin qui tutto bene: sai cosa puoi fare in chat. Ma… come attiri i potenziali clienti su WhatsApp?
- CLICK-TO-WHATSAPP ADS. Sì, gli annunci su Facebook e Instagram che, cliccati, aprono la chat WhatsApp. Un toccasana per generare le “prime conversazioni”.
- BOTTONI E WIDGET SUL SITO. Metti un bel pulsante “chatta con noi su WhatsApp” in homepage. Oppure un widget fluttuante: l’utente lo clicca e, bingo!, parte la chat con un messaggio precompilato.
- QR CODE. Nei negozi fisici o su volantini un QR Code apre la sessione di chat. Ottimo per fiere, eventi o, perché no, campagne offline.
- LINK IN NEWSLETTER. Se hai una mailing list, potresti invitare i contatti a scriverti su WhatsApp per un’assistenza più rapida o per ricevere codici sconto dedicati.
- CROSS-PROMOZIONE. Sui tuoi canali social menziona in maniera chiara e incontrovertibile che la via più veloce per parlare con te (e magari ottenere un bonus personalizzato) è scriverti su WhatsApp.
E se volessi, in teoria, accelerare ulteriormente la raccolta dati su WhatsApp?
Devi entrare nella mentalità di offrire un incentivo.
- “Scrivici su WhatsApp e ricevi un e-book gratuito sul tema X, Y o Z…”
- “Mandaci un messaggino e ottieni uno sconto del 10% immediato”.
Il motivo? I trigger psicologici spingono la gente a superare la pigrizia iniziale e a lanciarsi in chat.
Form automatici WhatsApp: raccolta dati senza far scappare i clienti
Facci indovinare: quando senti pronunciare la parola “form” la tua mente corre subito alle classiche pagine piene di campi da compilare che rischiano di disincentivare anche il cliente più motivato.
Su WhatsApp le cose potrebbero funzionare in maniera differente.
I form automatici rappresentano, in primis, un flow di domande e risposte messo a disposizione da un chatbot (o da un operatore umano con degli script predefiniti) che ti permette di raccogliere i dati rilevanti del tuo potenziale cliente con uno stile molto più agile.
Ti portiamo un esempio facile facile:
- Saluto: “ciao, sono il tuo assistente virtuale. Posso farti qualche domanda rapida, così ti aiuto a trovare l’offerta giusta?”
- Richiesta del nome: “come ti chiami?”
- Richiesta e-mail: “perfetto, [Nome]. E a quale indirizzo e-mail posso inviarti la nostra brochure?”
- Richiesta preferenze: “ti interessa più la consulenza marketing, e-commerce o CRM?”
- Conferma: “fantastico! Ora ho tutto per consigliarti un piano personalizzato”.
- Output e ringraziamento: “ecco il link con le informazioni. Se hai dubbi, chiedi pure!”
In meno di dieci minuti super concentrati hai ottenuto dati di contatto, preferenze, e un lead potenzialmente caldo. Senza stressare l’utente con 10 o addirittura 15 caselle in un form web, che troppi abbandonano a metà.
AUTOMAZIONE E AI: RIDUCONO I COSTI, AUMENTANO LA SCALABILITÀ
Anche se hai un team super, be’, non puoi rispondere sempre e a chiunque in tempi record (specie se piovono richieste in giorni o settimane calde come il Black Friday o i saldi natalizi).
Il bot di cui ti abbiamo parlato nei paragrafi precedenti gestisce il 70% delle domande standard, filtra i contatti e li passa a un operatore umano solo se la questione diventa complessa. Il tutto, nell’ottica dell’automazione.
Meno caos, maggiore efficacia, e dati raccolti in modo super efficiente.
Customer Data Collection: come sfruttare i dati post-chat
Ora che hai raccolto un mare di informazioni su potenziali clienti, domanda delle domande, come li usi in modo etico e redditizio?
Ci pensiamo noi a te.
ARRICCHIMENTO DEL PROFILO UTENTE
Hai i dati di contatto e un’idea delle preferenze (ad esempio, “settore marketing”, “budget 200€”, “interesse per un software X”). Importa tutto nel tuo CRM WhatsApp. Se clicchi un pulsante su PingUp per “convertire la chat in contatto”, il sistema creerà una scheda anagrafica dedicata. Così, se in futuro la persona ti manderà un messaggio saprai subito di chi si tratta e potrai fornirgli un servizio personalizzato.
SEGMENTAZIONE PER CAMPAGNE FUTURE
Potresti preparare una campagna di remarketing o un rilancio di un prodotto, e userai dunque i dati collezionati per segmentare la base utenti:
- Clienti interessati a determinati prodotti.
- Clienti con alto potenziale di spesa.
- Persone che non hanno ancora comprato nulla, ma erano molto curiosi.
A ognuno di questi gruppi dovrai inviare un messaggio su WhatsApp cucito su misura, in modo tale da aumentare il tasso di conversione.
EVENTI SPECIALI (BLACK FRIDAY E OLTRE)
L’abbiamo già detto mille volte: nei periodi caldi (anzi, scottanti!) come Black Friday, Cyber Monday, Natale, e chi più ne ha, più ne metta, puoi mandare un messaggino su WhatsApp a chi è già nel tuo CRM (e ha accettato di ricevere comunicazioni) indicando in anticipo la tipologia di offerta o il link di accesso prioritario.
L’esclusività, da sempre, converte MOLTO più velocemente.
Automazione WhatsApp: gestione dell’intero funnel
Togliamoci un sassolino dalla scarpa: oltre alla semplice raccolta dati WhatsApp ha il superpotere di gestire tutto il funnel di vendita, dall’interesse iniziale alla chiusura finale (e persino oltre, con il post-vendita).
L’automazione è la queen indiscussa della tua strategia in un contesto in cui il tempo scarseggia e i lead si moltiplicano a vista d’occhio…
Ora, riusciamo quasi a immaginare i dubbi che ti frullano per la testa:: “tutto molto bello, eh, ma come faccio, sul piano pratico, a creare form automatici, chatbot e collegamenti a un CRM senza impazzire in configurazioni tecniche che manco un informatico della NASA?”. Qui entra in campo la nostra proposta, quella firmata PingUp, - ovverosia la piattaforma che semplifica la vita a chi vuole fare WhatsApp marketing in modo professionale.
Metti insieme un chatbot intelligente che lavori senza sosta per te, 24 ore su 24, e scegli un CRM che gestisca i contatti e un’offerta di valore.
Fatto? Bene.
Vedrai come le chat si trasformeranno in un flusso di lavoro che conduce dritto dritto alla conversione del tuo potenziale interlocutore commerciale. E di riflesso i tuoi clienti si sentiranno seguiti, soddisfatti e più propensi a tornare per fare futuri acquisti.
Ora la palla passa a te: vuoi davvero affidarti alle e-mail e ai form tradizionali e vedere il tasso di abbandono salire fino a toccare il Monte Everest o preferisci un approccio umano-digitale conversazionale, un tocco di AI e la comodità di un funnel integrato?
Se scegli la seconda opzione, c’è un intero mondo di strumenti (come il nostro) pronto a semplificarti la vita. Non ti resta che provare – e magari, quando ti ritroverai con la rubrica WhatsApp piena di contatti targettizzati, ci ringrazierai con un messaggino sui nostri canali social.
Buon WhatsApp marketing e buona lead generation!
Facci sapere come va: noi restiamo connessi, e siamo curiosissimi di vederti raggiungere tutti i risultati che desideri nel tuo business.
Perché, in fondo, chiedere i dati a un potenziale cliente non dev’essere una rogna ma un’occasione per incuriosirlo, ascoltarlo e conquistarlo in modo naturale e profittevole, su uno strumento (WhatsApp) che praticamente tutti abbiamo in tasca. Insomma, conquistarlo per davvero come un Cupido del marketing.
Che aspetti a inserirci nella tua strategia? E ricordati: nella giungla digitale, vince chi sa conversare con i propri clienti e valorizzare ogni singolo msg.
Buon lavoro!




