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Frena, frena: se sei un freelancer perennemente indaffarato, un professionista a corto di idee o un imprenditore iper-insoddisfatto, abbiamo un messaggio esattamente cucito su misura per te! 

Se stai cercando di capire come sfruttare a dovere la versatilità di WhatsApp in un mercato via via più competitivo hai bisogno di alcuni (semplicissimi) strumenti. Dalla semplice app di messaggistica collettiva, WA è diventato un vero e proprio canale di vendita. E con l’arrivo delle API l’evoluzione del marketing conversazionale ha raggiunto livelli impensabili fino a qualche anno fa.

In quest’articolo, il nostro team ti mostrerà senza giri di parole (e con un pizzico di pragmatismo) come progettare campagne su WhatsApp efficaci analizzando la differenza tra usare la WhatsApp Business App e la WhatsApp Business API. Per riuscire nell’intento citeremo direttamente gli esempi di campagne realizzate con il nostro servizio, al fine di anticipare le strategie che andranno per la maggiore nel 2025. Che tu abbia un’agenzia, una piccola impresa o una multinazionale, qui dentro ci troverai tantissimi consigli e una marea di spunti pratici per fare marketing in maniera smart.

Hai il cellulare alla mano? Allora cominciamo!

WhatsApp marketing: come creare campagne efficaci (con casi studio)

La domanda principale che sentiamo ripetere vita natural durante da chi si avvicina al mondo del WhatsApp marketing è: «ma davvero si possono creare campagne pubblicitarie e di lead generation efficaci come su Facebook o Instagram?» 

La risposta è sì, a patto di sfruttare i vantaggi di un canale che – per la maggior parte degli utenti – è intimo e familiare. Con un tasso di apertura dei messaggi che sfiora il 90% devi puntare dritto al cuore delle persone: immediatezza, personalizzazione e interazione bidirezionale.

Il valore dell’“intimità” su WhatsApp

Sappiamo tutti che aprire un’email pubblicitaria è un gesto che molti compiono distrattamente (o non compiono affatto, dato che spesso le mail finiscono dritte dritte nella cartella di spam, e chi s’è visto s’è visto). Sullo smartphone, invece, WhatsApp fa parte del “circuito personale” di ciascun utente: la chat di famiglia, il gruppo con gli amici del calcetto o i messaggi vocali con i vecchi colleghi di università entrano in un microcosmo differente e meno “teso”. 

Dunque, il pubblico apre quest’app con un approccio privato e “amichevole”, e si sente decisamente più invogliato a rispondere se la comunicazione è curata e non invadente.

Casi studio: PMI che accelerano le vendite

Prendiamo l’esempio di una piccola azienda vinicola del Nord Italia che ha un problema di “mancata riconferma” sui propri ordini stagionali. 

Ebbene, che fare?

Dal momento in cui ha configurato un funnel via WhatsApp (col supporto di una soluzione chatbot su PingUp) il tasso di riacquisto è cresciuto vertiginosamente. All’interno del chatbot i clienti possono ricevere per via diretta un messaggio personalizzato (esempio: “ciao Luca, hai ancora interesse per il nuovo rosato della nostra cantina? ” – giusto per dirne una), con l’opzione di comprare direttamente in chat. L’automazione, unita alle altissime percentuali di apertura del messaggio, ha ribaltato le performance di vendita superando persino i canali e-mail e SMS.

Costruire fiducia e interazione

Se hai scelto WhatsApp come canale, sappi che non devi “spammare” come se non ci fosse un domani, nella speranza di acchiappare l’attenzione dei tuoi interlocutori commerciali. Bensì, devi dialogare. 

Crea un piano editoriale che includa share di contenuti interessanti: tutorial brevi, consigli d’uso dei prodotti e/o storie di successo di altri consumatori. Nelle chat alterna momenti di “pubblicità” a istanti di mera informazione. 

Più darai l’impressione di voler essere utile, più la tua community risponderà in maniera positiva mantenendo attivo il canale.

Esempi di campagne WhatsApp Business: strategie vincenti per PMI e agenzie

Se WhatsApp è un canale così potente perché non se ne parla molto più spesso come strumento di marketing? In realtà rientra già a pieno titolo nelle strategie di piccole e grandi aziende, ma si tende a sottovalutarlo. Qui entrano in gioco due elementi: a) la versione Business dell’app, e la sua “sorella maggiore”, b) la WhatsApp Business API.

WhatsApp Business: la base di partenza (gratuita)

Disponibile su Android e iOS, la WhatsApp Business App è un’evoluzione della classica app di messaggistica ma pensata per le imprese. Puoi creare un profilo aziendale con orari di apertura e link al sito web. Non solo: ci sono anche funzioni interessanti come i messaggi di benvenuto, i messaggi di assenza o le etichette per segmentare e riconoscere i contatti (ad esempio “nuovo cliente”, “pagamento in sospeso”, “lead caldo” e chi più ne ha, più ne metta).

Molte PMI e agenzie partono proprio da qui. E in effetti, ci sono almeno un paio di esempi che funzionano:

  1. Agenzia di viaggi; invia pacchetti last-minute via messaggio broadcast con un link a un form di prenotazione. Convertire i contatti in vendite risulta più facile grazie alla velocità di reazione dell’utente.
  2. Negozi online; un reminder per carrelli abbandonati funziona alla grande, soprattutto se si pensa alla distrazione-media di tutti i potenziali utenti. Un “ciao Marta, hai lasciato un paio di scarpe nel carrello. Vuoi completare l’acquisto con uno sconto del 10%?” può valere oro.

Grazie all’app in questione, dunque, la comunicazione rimane (per la maggior parte) manuale. È vero che esistono funzioni di messaggi rapidi ma la scalabilità è limitata. La WhatsApp Business App non ti consente di gestire volumi molto grandi o di implementare automazioni evolute, come flussi di lead generation (compresi passaggi di funnel) o solleciti su cartellini di scadenza. 

Ed ecco che compare la carta segreta: le WhatsApp API.

Come usare le WhatsApp API per campagne marketing automatizzate

Quando senti parlare di WhatsApp marketing API è normale che tu ti chieda: «cosa offre in più rispetto all’app WhatsApp Business?» 

La risposta è la personalizzazione estrema e la possibilità di integrare la messaggistica con software di terze parti: CRM, gestionali e piattaforme di e-commerce.

Automazioni con le WhatsApp API

Se con la versione Business dell’app gestisci la chat in modo semi-artigianale con le API puoi creare flussi automatizzati da 110 e Lode. Ad esempio:

  1. Lead generation con un conversation funnel in cui l’utente seleziona le opzioni, lascia mail e/o numero di telefono, e riceve offerte su misura.
  2. Carrello abbandonato, affinché magari dopo X ore la piattaforma invia un messaggio di promemoria. Se l’utente non risponde si può inviare un altro messaggio (magari con un piccolo sconto).
  3. Reminder per appuntamenti,  qui entriamo nei contesti medici, ma anche nel mondo di ristoranti, parrucchieri, consulenti, e così via. L’utente conferma con un tap, e se necessario, chiede di spostare la data.
  4. Customer care evoluto, che è unione tra un chatbot e l’impiego di operatori umani – un passaggio automatizzato a un team di assistenza se la conversazione si prolunga o è troppo complessa.

Le automazioni offrono un risparmio enorme di tempo, oltre a ottimizzare la satisfaction del cliente (che non deve attendere le risposte di un operatore). In un contesto simile PingUp diventa fondamentale perché semplifica la creazione di flussi di comunicazione multilinea e sincronizzata con altri canali.

PingUp: esempi di campagne WhatsApp

PingUp è una piattaforma avanzata che consente di settare il WhatsApp marketing in modo super-intuitivo. Tramite PingUp, puoi:

  • Configurare i funnel di vendita in cui i contatti passano da un “benvenuto” a interazioni multiple. Puoi creare segmentazioni (etichettature automatiche) e innescare risposte diverse a seconda delle opzioni scelte.
  • Gestire flussi di carrello abbandonato in modo dinamico: se un acquirente lascia un prodotto nel carrello, il sistema lo contatta dopo N ore, proponendo assistenza live. Se l’utente volesse supporto extra viene instradato a un team umano.
  • Reminder di pagamento o scadenze: dal pagamento di una rata all’abbonamento in scadenza per una palestra, fino ad arrivare allo (spiacevole, ma necessario) sollecito di fattura. L’utente riceve un messaggio amichevole e personalizzato, con la possibilità di regolare la pendenza in pochi clic.
  • Supporto post-vendita con un chatbot integrato che risponde alle FAQ mentre un operatore umano subentra se la questione è troppo specifica.

PingUp usa le potenzialità delle WhatsApp API per dare vita a campagne marketing e flussi di customer journey che un tempo avresti gestito manualmente, con gran dispendio di risorse.

WhatsApp Marketing nel 2025: esempi, idee e consigli per vendere di più

Proviamo a sbirciare un po’ nel futuro: da qui a qualche anno le campagne su WhatsApp saranno sempre più sofisticate, grazie all’evoluzione del conversational commerce e dell’intelligenza artificiale. Con un tasso di apertura stabile su cifre altissime la sfida sarà differenziarsi ed evitare di assomigliare a uno “spam bot” da quattro soldi. 

Benché sia impossibile leggere il futuro, ad ogni modo possiamo provare a ipotizzare alcune strategie su larga scala:

Marketing conversazionale con IA

Nel 2025 l’IA conversazionale sarà la norma: i chatbot impareranno dalle interazioni reali con i clienti, restituendo risposte sempre più mirate. Se un utente cerca un prodotto (esempio: “cerco un paio di scarpe comode per un viaggio su terreni difficili”) il chatbot saprà suggerire immediatamente i modelli più pertinenti e offrire sconti personalizzati. Più la piattaforma studia le preferenze, più le tue campagne saranno “tagliate su misura” del singolo contatto.

Maggiore integrazione con e-commerce

Prova a fantasticare per un solo istante su una sorta di “minishop” dentro la chat, in cui l’acquirente vede le foto dei prodotti, sceglie taglia/colore, e conclude l’acquisto senza dover aprire altra app. Alcune funzioni di pagamento su WhatsApp, già in test in certi Paesi, saranno la nuova norma. 

Customer care in real time, on-the-go

Anche nel 2025 l’assistenza clienti giocherà un ruolo cardine. L’operatore umano avrà sì la possibilità di controllare più conversazioni alla volta via cruscotti unificati, ma anche di intervenire laddove il chatbot non arrivi. La soddisfazione del cliente aumenterà creando un circolo virtuoso di fidelizzazione.

Differenza tra messaggi broadcast e campagne automatizzate API

Abbiamo GIà visto che la WhatsApp Business App ti permette d’inviare messaggi broadcast (in pratica, lo stesso messaggio a più contatti, a condizione che abbiano già il tuo numero in rubrica e abbiano acconsentito alle comunicazioni). Ma, rispetto alle campagne automatizzate tramite API, c’è un abisso in termini di funzionalità.

Messaggi broadcast (WhatsApp Business “base”)

Il broadcast è ideale se vuoi raggiungere un gruppo di contatti fidelizzati con un aggiornamento lampo (per esempio: “riapriamo lunedì” o “saldi di fine stagione”), ma non avrai statistiche di clic, non potrai creare funnel sequenziali, e soprattutto non potrai impostare filtri avanzati o risposte condizionali.

Inoltre, WhatsApp impone dei limiti: solo i contatti che ti hanno salvato in rubrica riceveranno i tuoi broadcast, il ché riduce di molto il potenziale d’impatto. Insomma, è una funzione utile ma “limitata”.

Campagne automatizzate via API (con PingUp e toolkit vari)

Quando passi alle WhatsApp API, ottieni:

  1. Chatbot e flussi complessi: dalla semplice risposta automatica (“grazie per averci scritto!”) a veri e propri menù interattivi.
  2. Una personalizzazione estrema dal momento che il messaggio non è “uguale per tutti”, ma cambia in base ai dati che hai sul contatto.
  3. Statistiche e KPI. Riuscirai a visualizzare tassi di apertura, tassi di interazione, conversioni e potrai addirittura ottimizzare la campaign di conseguenza.
  4. Gestione di volumi elevati per riuscire a inviare migliaia di messaggi transazionali e di marketing al giorno, mantenendo una piattaforma stabile.
  5. Compliance con policy – ovverosia la piattaforma di API di WhatsApp ha criteri precisi di approvazione template che tutelano la qualità e riducono lo spam. Se segui le regole hai la garanzia di un canale affidabile e stabile nel tempo.

Fossimo in te, cominceremmo subito con un mini-progetto di test, anche solo per scoprire quanta reattività possano avere i tuoi contatti a un messaggio WhatsApp personalizzato. 

Prova a mettere in campo un promemoria per quegli utenti che hanno lasciato i dati sul sito ma non hanno finalizzato l’acquisto, o uno sconto di benvenuto per i nuovi iscritti, invitandoli a contattare la tua attività via chat per completare il procedimento (un’evoluzione del classico “funnel a step”). 

E, naturalmente, se desideri fare il salto di qualità e non limitarti a un paio di campagne all’anno puoi pensare alle soluzioni PingUp, da integrare coi tuoi software di CRM ed e-commerce.

Nel 2025, prevediamo uno scenario in cui WhatsApp sarà parte imprescindibile del customer journey di (quasi) ogni brand, dai colossi alle PMI di nicchia. L’unica variabile in gioco? 

La tua capacità di creare esperienze soddisfacenti, basate su un copy accattivante, su un dialogo immediato e su un pizzico di creatività. 

Preparati ora, e quando questa visione diventerà realtà, sarai già in pole position. Buon WhatsApp marketing, e soprattutto: buon divertimento nella creazione di campagne che convertono e stupiscono!

Se hai domande, curiosità o vuoi condividere la tua esperienza, non esitare a [inserire qui la CTA verso il form o magari la landing]. Siamo impazienti di scoprire come darai vita alle campagne marketing su WhatsApp più ingegnose e performanti dei prossimi mesi. Ora, tocca a te!

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